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Caso 117

A pelo

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Un certo monaco disse alla maestra Suku: “Ho studiato il vostro codice per imparare dal vostro esempio, ma su una questione i miei occhi non sono ancora stati aperti.”

Il monaco srotolò un listato. “Considerate questa minuscola applicazione, dove cercate errori nei file di log. Io avrei eseguito l’intero processo nella classe principale. Eppure voi definite una moltitudine di classi addizionali: un’interfaccia LogFileReader che ha solo il metodo readEntry, una LogFileEntry restituita dal metodo, e un semplice LogFileParser che è l’unica implementazione dell’interfaccia! Perché tutta questa formalità per un progetto così piccolo?”

Suku rispose: “Vai alle scuderie, slega il mio cavallo e cavalcalo su per la Strada del Serpente Ubriaco fino al picco di questa montagna. Quindi cavalcalo di nuovo giù e dimmi cos’hai imparato.”

Il monaco ricomparì quella sera, sporco e pieno di lividi. “Ho imparato che al vostro cavallo non piace essere cavalcato a pelo. Inoltre, che una caduta lungo la scarpata può essere molto lunga.”

Suku prese una sella, una bardatura, delle briglie, un morso e delle redini, dicendo: “Non importa quanto corto il viaggio, il cavaliere dovrebbe essere assolutamente certo su dove sedere e come manovrare.”

Il monaco sfregò un grosso bernoccolo sulla fronte. “Ma di cosa può essere certo il cavallo focoso?”

“Che sia quello cavalcato,” disse Suku.