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Un costruttore di ponti stava completando la sua ispezione del ponte di Zjing quando notò il maestro Kaimu lì vicino.

Il costruttore disse a Kaimu: “Ho sentito che i vostri monaci si definiscono ‘ingegneri del software’. Come vero ingegnere trovo che sia assurdo...

“Nella mia professione analizziamo ogni aspetto del nostro compito prima che la prima tavola venga tagliata. Quando i nostri progetti sono completati posso dire esattamente di quanto legno avremo bisogno, di quanti chiodi e di quanta corda, quanto peso il ponte sarà in grado di sopportare, e il giorno esatto in cui sarà completato...

“I vostri monaci non fanno niente di tutto questo. Iniziano a scribacchiare codice prima che il cliente abbia finito di descrivere ciò che gli serve. Improvvisano, riconsiderano, ridisegnano e riscrivono mezza dozina di volte prima della consegna, e quello che producono invariabilmente si rompe o si dimostra vulnerabile agli attacchi. Se dovessi lavorare in tal modo, nessuno si azzarderebbe a mettere piede su questo ponte!”

Kaimu si inchinò e disse: “C’è molto che i nostri monaci potrebbero imparare da te.”

Il maestro quindi chiamò tre monaci anziani, per presenziare all’esempio del costruttore di ponti, e per sentire la disciplina di un vero ingegnere.

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Dopo che il costruttore ebbe ripetuto la propria lamentela, il primo monaco chiese: “Quando un ponte è mezzo finito e il cliente ordina che sia largo il doppio e che si snodi per due miglia nella valle, come fate?”

Il costruttore disse: “Semplicemente non permettiamo certi cambiamenti irragionevoli.”

Il secondo monaco chiese: “Quando imparate dopo il completamento che la vostra industria è passata dal legno alla pietra e ora addestra solo muratori, come rifate le molte strutture che gestite?”

Il costruttore disse: “Semplicemente non eseguiamo certe manutenzioni inutili.”

Il terzo monaco chiese: “Quando la forza di gravità improvvisamente cambia direzione, o gli dei decretano che il legno deve diventare polvere e la corda deve pesare quanto il piombo, come fate in modo che i viandanti non precipitino negli abissi?”

Il costruttore disse: “Semplicemente non pianifichiamo per certe possibilità assurde.”

Kaimu ringraziò il costruttore di ponti, riunì i monaci e attraversò il ponte con loro.

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Quando ebbero raggiunto l’altro lato, Kaimu chiese al primo monaco: “Cosa hai imparato dal costruttore di ponti?”

Il primo monaco disse: “La determinazione di un vero ingegnere è cosa invidiabile. Ma se dovessimo lavorare in maniera così inflessibile, l’Imperatore ci annegherebbe di certo nelle nostre stesse cascate*.”

Kaimu chiese al secondo monaco: “Cosa hai imparato dal costruttore di ponti?”

Il secondo monaco disse: “La frugalità di un vero ingegnere è cosa invidiabile. Ma se dovessimo aggrapparci con tanta veemenza alla tecnologia di ieri, il web non sarebbe esistito per altri mille anni.”

Kaimu chiese al terzo monaco: “Cosa hai imparato dal costruttore di ponti?”

Il terzo monaco disse: “La prevedibilità del mondo di un vero ingegnere è cosa invidiabile. Ma il nostro è un mondo in costante divenire, dove le regole della fisica cambiano settimanalmente. Se non ci adattassimo velocemente all’imprevisto, il solo evento prevedibile sarebbe la nostra distruzione.”

Il primo monaco chiese: “Maestro... cosa ha imparato il costruttore di ponti da noi?”

Disse Kaimu: “Ancora nulla. Ma quando toccherò una candela accesa con l’olio nato dalla mia lanterna durante il nostro attraversamento, imparerà la ragione di prevedere l’assurdo, la virtù di ricostruire in pietra, e la saggezza di non insultare i propri clienti.”

* Il modello a cascata è un metodo di produzione del software considerato rigido e superato, NdT.