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Caso 189

La foresta fitta

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Suku e i suoi apprendisti erano giunti a un tempio isolato nel cuore di un’immensa e antica foresta. Qui gli alberi crescevano così alti e imponenti che una goccia di pioggia, cadendo sulla chioma, impiegava un giorno intero per giungere a terra mentre scorreva di foglia in foglia. (Di conseguenza, i monaci di quel luogo potevano passeggiare durante una tempesta e restare perfettamente asciutti, ma il giorno successivo si dovevano incamminare con gli ombrelli aperti e le galosce ai piedi, anche se il sole splendeva.)

Durante la loro ultima notte al tempio, la maestra Suku stava ispezionando il codice di una monaca anziana.

“I tuoi metodi sono eccessivamente lunghi” disse la maestra. “Questo è di almeno qualche centinaio di righe, con cicli nidificati e rami logici profondi diversi livelli. Dovrebbe essere rifattorizzato in almeno tredici metodi diversi.”

La monaca anziana rise. “Se programmassi nel vostro modo, chi mantiene il codice dovrebbe prima studiare dodici routine differenti per capire quella principale. Ma nel mio modo, tutto il codice è visibile nello stesso posto. E chiamano voi maestra!”

- - -

La monaca si svegliò nella foresta, da sola. Posò una mano sulla testa pulsante e scoprì sia un bernoccolo nuovo di zecca che un borsello appeso al proprio collo. Attaccata al borsello vi era una nota:

È un peccato che tu abbia dormito per così tanto del nostro tragitto attraverso la foresta... molti sentieri si snodano e si intrecciano tra di loro, e sarebbe facile perdersi per sempre. Ma non temere! Ti abbiamo lasciato delle precise istruzioni per tornare a casa.

Dentro il borsello la monaca trovò uno spesso rotolo di carta, come quello chi che i mercanti usano nelle casse. Il testo sull’esterno incominciava così:

Alzati. Voltati verso il muschio. Piega il ginocchio destro, solleva il piede destro di tre pollici. Procedi per diciotto pollici con la gamba destra puntata verso la quercia più vicina. Metti giù il piede destro. Sposta il peso sul piede destro. Piega il ginocchio sinistro—

La concentrazione della monaca anziana fu rotta dal vicino ululato dei lupi.