Many thanks to Tristan Morris for creating a beautiful illustrated hardcover print edition of the site

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Lo stesso monaco del Clan Orma D’Elefante stava studiando attentamente il codice creato dal suo clan. C’erano diverse implementazioni concorrenti di un particolare Data Access Object, e, al momento stava cercando di decidere quale sarebbe diventata quella definitiva, che sarebbe, poi, stata adottata dal suo clan.

“Ogni implementazione ha peculiari virtù e difetti” disse il monaco al maestro Java. “E ognuna ha caratteristiche che le altre non hanno. Devo abbandonarle tutte al vento dell’oblio, tranne una. Come scegliere?”

“Non posso rispondere quando ho sete”, disse il maestro. “Nello stipo accanto a te ci sono tre tazze di legno. Riempine una dal fiume, la seconda dal pozzo del tempio e la terza dal mercante d’acqua nel villaggio. Portami tutto senza versarne una goccia e io ti darò tutto l’aiuto che posso.”

Il monaco fece come richiesto e dispose i tre recipienti davanti al maestro.

“Cosa hai appreso?” chiese il maestro.

Il monaco si inchinò. “Se si dà una moneta al mercante d’acqua nel villaggio, egli suona due volte un gong: una volta prima di riempire la tazza, e, di nuovo, quando hai bevuto il primo sorso. Riempiendo la tazza dal pozzo del tempio, non suona alcun gong, ma il secchio è pesante. Se si immerge la tazza nel fiume, i pesci si turbano e il dio del fiume deve essere placato con un’offerta di dieci pietre bianche.”

“Posso bere solo da una” disse il maestro. “Da quale riceverò più appagamento?”

Il monaco ci pensò con attenzione. “Il fiume era freddo, ma non completamente limpido. Il pozzo del tempio, da cui ho bevuto in passato, ha acque amare di calcare. Anche se non conosco personalmente il mercante d’acqua, oggi ho sentito i suoi gong molte volte. Con questa evidenza, io sceglierei la coppa del mercante.”

“Una ragionevole conclusione” disse il maestro. “Infatti, ho visitato questo stesso mercante d’acqua ogni mattina per otto anni, e ho trovato ogni volta l’esperienza perfettamente soddisfacente. Qual è il recipiente che ha riempito?”

Il maestro bevve dalla coppa indicata, e sul suo volto si affacciò la delusione. “Giovane fratello,” disse. “Hai completamente frainteso la mia sete. Dov’è il suono del gong?”

- - -

La sete del maestro è inappagata
ma il monaco ha la sua risposta-
quale suono aveva la tazza che versò?

Il monaco avrebbe fatto meglio
se avesse fissato un incensiere d’ottone sul davanzale della finestra
e semplicemente atteso la pioggia.

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