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Caso 190

Per fare un'omelette

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Il monaco Djishin stava costruendo un’applicazione che gestiva informazioni sensibili di minore importanza. Si avvicinò al maestro Banzen e disse: “Ho passato molti giorni studiando la crittografia. Sono sicuro di poter implementare un framework per lo scambio di dati riservati.”

Banzen disse: “Secondo gli insegnamenti del maestro Mizuh, un monaco non conosce davvero la crittografia finché non è riuscito a destreggiare otto uova di piviere fresche per otto minuti su un pavimento di assi tagliate con l’ascia. Torna al tuo domicilio e fai pratica. Tra otto giorni vedremo cosa sai fare.”

Una settimana più tardi Djishin tornò da Banzen, a testa bassa.

Il monaco disse: “La gravità e la goffaggine hanno vinto. Ora ho usato le mie razioni di uova per tutto l’anno, e il pavimento della mia camera da letto è appiccicoso.”

Banzen disse: “Qualunque idiota può lanciare degli oggetti in aria e riprenderli una o due volte. Essere un giocoliere significa comprendere le correnti atmosferiche, i limiti della mano, la sottile matematica del moto sotto forza di gravità. Un giocoliere protegge il pavimento come se ogni uovo fosse un ladro.”

Djishin rifletté sulle parole del maestro.

Infine il monaco disse: “Il rischio è proporzionale al valore di ciò che è in pericolo. Se un ladro entra nella mia casa perché la mia serratura è scadente, cosa importa, se al limite può rubarmi il cuscino?”

Banzen colpì il monaco sulla testa col proprio bastone e chiese: “Che odore ha la tua stanza?”

“Di uova marce” disse Djishin, sfregandosi il cranio.

Banzen disse: “Il vero problema non è la presa mancata, ma il tuorlo che si è insinuato tra le assi. Se la tua serratura è scadente ma il tuo cuscino non è stato rubato, guarda sotto il tuo letto! Può darsi che il ladro stia semplicemente aspettando il giorno che tornerai con una borsa sonante.”

Il commento di Qi

Djishin deve a Banzen una colazione a letto. Meglio che il monaco affronti un anno senza uova piuttosto che un’omelette con la salmonella.

Il poema di Qi

Mizuh fu minacciato da un bandito istruito.
Il bandito voleva conoscere il nome di battesimo di Mizuh.
“I Miei Genitori Non Me L’Hanno Mai Detto” disse Mizuh.
Il bandito se ne andò avvilito, e Mizuh sorrise.