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Caso 20

Né sì, né no

Una monaca del Clan dell'Orma di Elefante sedeva a gambe incrociate sulla propria scrivania, contemplando in silenzio un diagramma Entità-Relazione sulla sua lavagna.

Il maestro Java* lo notò e si avvicinò.

Il Dio del Silenzio tra le Parole era già nella stanza.

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La monaca indicò il diagramma. “Questa colonna chiamata completo è dichiarata in modo da contenere un intero. Un esame dei dati mostra che essa contiene due soli valori: zero e uno. Presumo che lo zero indichi falsità, e l’uno verità.”

Disse il maestro: “Solo un iniziato può dire cosa sia contato con questi numeri.”

Disse il Dio del Silenzio tra le Parole: “La presenza di un singolo zero implica l’esistenza di un uno per contarlo, e poi di un due per contare entrambi, e così via all’infinito. Che l’universo sia nato allo stesso modo dall’uovo di un serpente?”

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La monaca alzò le prime due dita della sua mano destra. “Ho pensato di memorizzare un due in una riga casuale, meramente per osservare l’effetto sull’applicazione.”

Disse il maestro: “Tu cerchi di determinare se la verità sia considerata come la presenza di uno, o l’assenza di uno zero.”

Disse il Dio del Silenzio tra le Parole: “L’assenza di uno zero implica una presenza. La presenza di uno zero implica un’assenza. Quando il serpente divora la propria coda fino alla punta della propria lingua, allora cosa rimane?”

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La monaca si portò l’indice al mento. “La colonna consente anche valori nulli. Se la colonna chiede una domanda, la convenzione detta che un valore nullo rappresenti una risposta sconosciuta.”

Disse il maestro: “Questo valore nullo è la scaltra pausa che precede una menzogna, o la quiete prima della rivelazione della verità. La sua qualità è interamente in ciò che diverrà. Solo quando smetterà di esistere potremo capire cosa fosse.”

Disse il Dio del Silenzio tra le Parole: “Il fantasma prende la forma di chi non c’è più. Ma quale forma possiamo assegnare allo spirito di chi ancora deve nascere?”

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La monaca congiunse le mani. “Prima che l’applicazione interroghi il database, il valore di questa colonna è sconosciuto. Dopo, ogni valore nullo in questa colonna sarà rappresentato intenzionalmente come un booleano nullo. Il valore è così conosciuto e sconosciuto contemporaneamente.”

Disse il maestro: “Abbiamo imparato solo che non abbiamo imparato nulla, eppure questa è la radice della saggezza.”

Disse il Dio del Silenzio tra le Parole: “Il saggio e lo stolto vanno alla tomba entrambi allo stesso modo: entrambi pensano che il saggio sia uno stolto. Dove, dunque, si può trovare la saggezza?”

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La monaca incrociò le braccia. “L’intero SQL nullo, salvato, diventa il booleano nullo nella memoria temporanea. Due nulli, di due nature totalmente differenti. Come può l’assenza essere ineguale?”

Il maestro annuì.

Il Dio del Silenzio tra le Parole alzò un sopracciglio.

* Probabilmente Kaimu.