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Caso 32

Erbacce

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Al tempio c’era bisogno di uno sviluppatore supplementare, e due potenziali iniziati si erano candidati per la posizione. Il maestro Java, Banzen, inviò un monaco a intervistarli.

“Sono parimenti qualificati su tutti i fronti”, riferì il monaco quella sera. “Di identica età, peso, stato civile, adattabili, competenti con la spada, e prediligono bevande contenenti caffeina. Così ho posto lo stesso quesito di logica ad entrambi. Uno non è riuscito a risolverlo, l’altro, invece si”.

Il maestro Java disse: “Portami nelle stanze dove si è svolto il colloquio.”

Andarono prima nella stanza del candidato che aveva fallito. Il suo lavoro al problema era ancora scritto a pennarello verde giada sulla lavagna. Su di essa, da parte a parte, sfilavano dolorosamente cifre ordinate, dolorosamente, in precise righe e colonne. Il maestro Java trovò rapidamente l’errore nel ragionamento del candidato.

Il maestro Java disse: “Ecco un cespuglio di piante di pisello, che lottano per sopravvivere alla neve invernale. Se le coltiviamo, in primavera ceneremo come si deve.”

Subito dopo entrarono nella stanza del candidato che aveva avuto successo. Anche qui il problema critico era stato annotato con un pennarello verde, ma era sparso senza alcun ordine sulla lavagna. Scarabocchi affrettati si avvolgevano intorno e sopra, attraversandosi in un denso intrico di strani segni.

Il maestro Java scosse la testa. “Qui, mi dicono che, si trovano citronella e aneto freschi, ma non li troveremo mai tra le erbacce.”