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L’orgoglio del monaco Wangohan non gli permetteva di accettare facilmente la sconfitta. Perciò, il monaco decise di continuare a usare un Web framework sconosciuto nonostante gli avvertimenti della maestra Suku. “Ora la tua vergogna sarà due volte più grande,” lo rimproverò il monaco Landhwa. “Una volta per la rovina che cadrà su di te, e un’altra volta perché la maestra in persona ti aveva avvisato.” Wangohan dunque tornò al suo cubicolo profondamente affranto. Lì trovò affissa al suo monitor una piccola nota gialla, non firmata e in una grafia sconosciuta, avvisandolo di far rivedere il suo codice dalla suora Zjing prima di riprendere le proprie fatiche. “Un povero consiglio è questo,” pensò Wangohan, “giacché mi serve coraggio, e Zjing non può stare su uno sgabello senza che la sua paura delle altezze abbia la meglio su di lei.” Eppure la nota non sembrava opera di Landhwa, e dato che Wangohan non conosceva nessun altro che gli fosse ostile, scrisse della sua situazione per email alla suora telelavoratrice. “Non so niente di questo framework,” rispose la suora. “Ma mandami comunque il tuo codice.” Wangohan fece come gli era stato chiesto. In meno di un minuto il suo telefono squillò. “Il tuo framework non va bene,” disse Zjing. “Oppure, il tuo codice non va bene.” Questo imbarazzò e irritò il monaco. “Come puoi esserne così certa?” chiese. “Te lo dirò,” disse la monaca. Zjing iniziò a raccontare di come fosse nata in una provincia distante, la seconda più giovane di sei figlie ubbidienti. Suo padre, disse, era un umile matematico, povero ma accorto e calcolatore; sua madre aveva una bancarella al mercato dove vendeva numeri casuali. Molto dettagliatamente Zjing descrisse i suoi primissimi giorni di scuola, arrivando a parlare della consistenza levigata del vecchio pavimento in teak e dell’acre eppure non spiacevole scia del cane randagio che la seguì a casa in un giorno di pioggia. “Basta!” urlò esasporato Wangohan quando fu passata un’intera ora, giacché la narrazione della suora non sembrava essere nemmeno vicina alla fine. “Non è questo il modo di rispondere a una domanda così semplice!” “Come puoi esserne così certo?” chiese Zjing. Tradotto da Alessandro Desantis. Un estratto da The Codeless Code, di Qi (qi@thecodelesscode.com). Distribuito sotto l' Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported License. |