Many thanks to Tristan Morris for creating a beautiful illustrated hardcover print edition of the site |
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(Sorry, this page has not been translated by the translator you selected.) La sacerdotessa, Suku, stava rivedendo il software dei suoi novizi, quando trovò un modulo nel quale i nomi delle variabili la contrariarono immensamente. I Value Objects erano chiamati ‘vo’ o semplicemente ‘obj’, indipendentemente dal tipo. Le liste erano chiamate ‘list1’, ‘list2’, etc. I rispettivi iteratori erano chiamati ‘i’, ‘j’, e, inspiegabilmente (per nessuna apparente ragione) ‘x’. La sacerdotessa entrò nelle cucine del tempio in cui i novizi stavano preparando la cena. Sganciò dal muro un immenso cucchiaio di legno per il riso, e, trovato lo sviluppatore incriminato, sfogò il suo disappunto sul posteriore del ragazzo. “Che cosa ho fatto?” Strillò il novizio quando, per la decima volta, la paletta atterrò con un sonoro schiaffo sulle sue carni. “Parla!” rispose la sacerdotessa, “Pronuncia il tuoi nome, significativamente!” La scena si ripetè ogni notte fino a quando il novizio raggiunse l’illuminazione. Tradotto da Marco Pastori — Rome, Italy. Un estratto da The Codeless Code, di Qi (qi@thecodelesscode.com). Distribuito sotto l' Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported License. |