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(Sorry, this page has not been translated by the translator you selected.) La monaca Satou si avvicinò al maestro Java Banzen e disse: “C’è un rallentamento nell’elaborazione che penso di poter eliminare usando più thread di lavoro. Eppure ho sentito questo proverbio: Se hai un problema e dici, ‘Userò i thread’, ora hai due problemi.“ Banzen rispose: “Il modo di dire è vecchio, ma non un vero proverbio. Al posto di thread ho sentito XML, espressioni regolari, singleton e AWK. È solo una formula per indicare che un parametro può essere associato a qualcosa di sgradevole. C’è più saggezza nel latrato dei cani.” La suora ci pensò e disse: “Quindi se hai un problema e dici, ‘Userò il Proverbio dei Due Problemi’, ora hai due problemi.” Banzen fece verso la monaca un lieve cenno di assenso, il che la compiacque. Ma alzò anche il suo dito indice. “Il fatto che le parole siano vuote non le rende false. I thread sono come il favoleggiato Tsurugi Infinitamente Tagliente, la cui lama può affettare in due un nemico quando si trova ancora a un piede dal suo corpo, ma che amputa un dito del guerriero ogni volta che viene estratto dal fodero.” La suora chiese: “Come saprò quando avrò imparato a usare saggiamente i thread?” Banzen rispose: “Quando non vorrai più usarli.” * Titolo originale: Where Angels Fear to Thread. Thread può significare “imbattersi” o può indicare la suddivisione di un processo informatico.
Tradotto da Alessandro Desantis. Un estratto da The Codeless Code, di Qi (qi@thecodelesscode.com). Distribuito sotto l' Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported License. |